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Inviato da admin il 16 dicembre 2010 - 11:11
Riprendiamo l’antica pratica napoletana del “caffè sospeso”.
Si usava nei bar di Napoli, quando una persona era particolarmente felice perché aveva qualcosa da festeggiare oppure perché aveva iniziato bene la giornata, beveva un caffè e ne pagava due, per chi sarebbe venuto dopo e non poteva pagarselo.
Era un caffè offerto ….. all’umanità. Di tanto in tanto qualcuno si affacciava alla porta e chiedeva se c’era “un caffè sospeso”…. e spesso riceveva in cambio anche un sorriso.
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il progetto RETE DEL CAFFE’ SOSPESO
è sostenuto dai fondi otto per mille
della Chiesa Valdese (Unione delle Chiese metodiste e valdesi)
Mohamed Ba
Segnaliamo Mohamed Ba, mediatore culturale, scrittore, griot
e grande comunicatore- capace di interagire nelle comunità grandi e piccole e favorire l’incontro fra immigrati di vecchia e nuova generazione
http://controrazzismo.jimdo.com/
Mohamed Ba (1963) è nato a Dakar. Trasferitosi in Europa, prima di arrivare in Italia ha vissuto in Francia, dove ha pubblicato il romanzo Parole de nègre. Autore e interprete per il teatro, ha messo in scena, tra gli altri, Parole fuori luogo, B-Sogni, Negritudine, Canto dello spirito, Invisibili e Sono incazzato bianco. Ha collaborato con numerose associazioni impegnandosi nella diffusione, anche nelle scuole, dei valori dell’intercultura.
In occasione del 10 dicembre, Giornata Internazionale dei
Diritti Umani, la Rete del Caffè Sospeso lancia un’iniziativa segnalandovi questo documentario:
“EU 013 l’ultima frontiera”
di Alessio Genovese
Per la prima volta in Italia, una troupe entra nei Centri di Identificazione ed Espulsione.
8000 persone ogni anno vengono rinchiuse fino a 18 mesi. Trattenuti senza processo e senza condanna.
Possono restarvi rinchiusi fino ad un anno e mezzo senza aver commesso reato e senza essere stati condannati da un giudice. La detenzione amministrativa in Europa è la conseguenza estrema del funzionamento delle frontiere all’interno dell’area Schengen.
Chi fosse interessato a mettersi in contatto con il regista è pregato di scrivere a caffesospeso@hotmail.it
Inoltre sullo stesso tema segnaliamo la ricerca “Cie e complicità delle organizzazioni umanitarie” Di Davide Cadettu (ed. Sensibili alle Foglie)
Scarica la scheda completa del docuemntario > EU013-UltimaFrontiera-Scheda
Dopo il Caffè Sospeso, il Biglietto Sospeso (per andare al cinema) ed il “Panino Sospeso”, la Cooperativa Sumisura che gestisce lo spazio in via Baltea 3 a Torino lancia il “Pranzo Sospeso”, un fondo per coprire le spese per chi non può pagarsi un pranzo.
Sumisura è una cooperativa nata nel 2007 che opera nell’ambito della rigenerazione urbana e dello sviluppo locale. È composta da architetti e operatori sociali che lavorano in modo integrato, mettendo a sistema le diverse professionalità.
In Via Baltea 3 a Torino hanno creato un luogo multifunzionale con laboratori artigianali, un’attività di ristorazione e spazi per i servizi per i cittadini ed il quartiere. Un’ex tipografia di 900 mq in cui oggi trova spazio un bar sociale, una caffetteria multiuso dove scambiare saperi e sapori….
> maggiori info in www. viabaltea.it
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Il LampedusaInFestival e gli altri festival della Rete
La sesta edizione del LampedusaInFestival, svoltasi dal 25 al 30 Settembre 2014, si è conclusa con un gran successo di spettatori e un’attenzione sempre maggiore del pubblico (locale e non) nei confronti dei contenuti proposti: mostre, film, dibattiti, spettacoli teatrali, concerti, presentazioni di libri e opere artistiche…
Nel sito www.lampedusainfestival.com potrete leggere maggiori approfondimenti.
Trovate i link ai siti degli altri festival della Rete nella pagina I FONDATORI
Servizio del TG1
sul Caffè Sospeso e sulla ‘rete di solidarietà’ da esso ispirata che si sta allargando a macchia d’olio in diverse parti del mondo…. anche grazie al lavoro della nostra Rete!
¿Hay un café pagado para mì?
LA RETE DEL CAFFE’ SOSPESO APPRODA IN SPAGNA
Già da tempo la Rete del Caffè Sospeso ha superato i confini nazionali con bar e locali che hanno aderito all’iniziativa in Brasile, Spagna e Svezia…
Ma ora in Spagna è nata anche la Red Española de Cafés Pendientes che si ispira in gran parte alla nostra iniziativa ed è a tutti gli effetti una nostra grande sorella.
Un bell’articolo de El Pais ne descrive agli spagnoli la nascita e le origini
Leggi l’articolo de El Pais
PREMIO INTERNAZIONALE MARISA GIORGETTI
www.premiogiorgetti.org
La Rete del Caffè Sospeso aderisce al Premio Internazionale Marisa Giorgetti che intende dare visibilità e valore alle opere e alle azioni delle molte persone, in Italia, in Europa o in altre altre del mondo, che sono rimaste poco note, o persino sconosciute, per condizionamenti geografici, politici o sociali, o per scelta di riservatezza, pur avendo prodotto opere letterarie di pregio (nelle forme più varie, dal romanzo, al raccolto, al reportage) nello specifico tema delle migrazioni e della cultura del dialogo oppure abbiano operato in campo sociale o culturale per la promozione dei diritti umani fondamentali con particolare attenzione ai cambiamenti profondi che le migrazioni determinano sia nella società di destinazione che in quella di origine.
Servizio dell’agenzia France Presse sul caffè sospeso, e sulla pizza sospesa,
realizzato in occasione della ‘Giornata del Caffè Sospeso’ del 10 dicembre 2013
e trasmesso in diverse emittenti televisive francesi e inglesi
per vedere l’altro servizio realizzato in lingua inglese clicca qui
’10 dicembre – Giornata del Caffè Sospeso‘
Dal 2011 l’associazione “Rete del Caffè Sospeso – Festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso” ha deciso di istituire, in concomitanza con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani, il ‘10 dicembre – Giornata del Caffè Sospeso’, per proporre la ripresa dell’antica usanza partenopea nei bar e nei locali d’Italia e per diffondere anche nei settori della promozione culturale e sociale la filosofia solidale su cui si fonda.
Dal 2010, anno in cui è stata costituita la Rete, hanno aderito oltre 100 locali, ognuno dei quali espone un manifesto che invita alla pratica del Caffè Sospeso, di cui 58 in Italia, da Lampedusa a Trieste, e 3 all’estero, uno in Spagna, uno in Svezia e uno in Brasile! Al gruppo dei 9 fondatori si sono aggiunte 18 associazioni che praticano la cultura dal basso e in mutuo soccorsocome forma di resistenza alla crisi e ai tagli.
Sono numerosi gli eventi che i festival, le associazioni e i locali aderenti alla Rete propongono per questa III edizione della Giornata del Caffè Sospeso con spettacoli teatrali, reading musicali, incontri letterari e proiezioni il cui programma viene riportato di seguito.
Per motivi organizzativi alcuni eventi non vengono proposto il 10 dicembre come per l’esempio l’evento di Bussoleno (TO) e quello del Festival del Cinema di Diritti Umani di Napoli.
continua a leggere e scopri gli eventi
‘Pure ‘n carcere ‘o sanno fà‘
L’associazione Sapori Reclusi da anni propone e realizza progetti che raccontano il carcere attraverso l’arte della fotografia e la cultura del cibo. Due ingredienti che riescono ad avvicinare mondi molto distanti e a mostrarli con occhi nuovi. Queste caratteristiche nel tempo hanno fatto sì che anche il mondo dell’imprenditoria veda come punto di riferimento la nostra associazione per un modo diverso di raccontarsi e fare comunicazione.
Il progetto “Pure ‘n carcere ‘o sanno fà” nasce dalla collaborazione tra la Rete del Caffè Sospeso e Sapori Reclusi per raccontare con immagini e testi la vita in cella, ma soprattutto le storie di alcuni detenuti. Un progetto che si raccoglie attorno al rito della preparazione di una tazzina di caffè, della sua condivisione. Da quando si prepara la moka a quando l’aria è pregna dell’odore di caffè, in carcere come fuori, si instaura spesso un rapporto particolare tra i presenti. È un momento di pausa, di sospensione, di tregua > leggi tutto
il progetto ha dato vita anche a una mostra fotografica di Davide Dutto presentata ad Omegna los corso agosto. Puoi leggere maggiori informazioni, le rifelssioni del fotografo e vedere maggiori immagini cliccando quiIl p
Importanti sostegni alla Rete del Caffè Sospeso
Il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris e Alex Zanotelli , quando sono venuti a conoscenza della Rete del Caffè Sospeso, hanno deciso di rendere pubblica la loro adesione ai principi e agli obiettivi di questa associazione e si sono resi disponibili a partecipare ad alcune future iniziative.
Ma abbiamo ricevuto anche altri importanti sostegni:
Erri De Luca: “Mi associo all’offerta di un caffè sospeso, per il passante che si affaccia e chiede un benvenuto. Glielo lascio in caldo a ritirarlo quando vuole”
Franca Rame: “Lascia un caffè pagato, fallo come se fossi tu stesso la persona che lo berrà. Un grazie da Franca Rame.”
Alex Zanotelli: “Na ‘ tazzulella e’ cafè per chi viene dopo di me”
Luca Mercalli : “Ci sono troppe cose che lasciamo in sospeso. Con noi stessi, con gli altri, con il mondo. Cominciamo ad affrontarle con un caffè”
Massimo Carlotto : “Che idea semplice e straordinaria lasciare un caffé pagato a uno sconosciuto che non se lo può permettere. Un piccolo gesto concreto, tra i tanti che danno senso alla nostra irriducibile volontà di una vita degna per tutti”
Gianmaria Testa : “E’ soltanto un caffè, ma lascia una traccia, un profumo che si aggiunge e resiste a consumi frettolosi. Buono come il gratis delle cose condivise senza tornaconto di ringraziamenti”
Andrea Satta della band musicale Têtes de Bois: “E’ la sorpresa che cambia in meglio l’umore… chi arriva raccoglie fragrante, chi lascia mistero gigante”
Paolo Rumiz: “La parola Cffè è la più pericolosa nei Balcani. Prima era la stessa ovunque; dopo la guerra l’hanno differenziata e degradata a dichiarazione d’identità. Che vengano in Italia, se hanno problemi. Ad annegare l’idiozia in una tazza senza passaporto, che li aspetta.
il Caffè Sospeso a Lampedusa
Ecco l’immagine del foglietto appeso al bar con i caffè cancellati ogni volta che sono stati offerti.
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Una conclusione non c’è
Videoclip di Giacomo Sferlazzo Regia di Salvatore Billeci Giacomo è uno dei principali organizzatori del Lampedusainfestival |
Il documentario
Evidenziamo il documentario come forma culturale forte, trasversale, in grado di mettere in relazione mondi, e progetti, ma sono ovviamente parte integrante di questo percorso ogni proposta per ogni espressione artistica.
Il documentario vive in Italia, e in generale in Europa, un momento difficile, compresso com’è tra il mercato della fiction e l’uso televisivo che ne sfrutta l’intensità espressiva, lasciando poco spazio agli investimenti per produzioni locali e sperimentali. [continua a leggere…]
ARTICOLO SULLA PRESENTAZIONE DELLA NOSTRA RETE
sul blog di “Sapori Reclusi” http://saporireclusi.org
Articolo di Titta Fiore su IL MATTINO che parla della nostra Rete
leggilo cliccando qui